Bonus macchinari in cinque anni: nuova "Legge Sabatini"

Creazione o ampliamento di un'unità produttiva, diversificazione della produzione, cambiamento del processo produttivo, acquisizione di asset per evitare la chiusura di uno stabilimento. È questo il perimetro di investimenti che potranno essere agevolati dalla cosiddetta nuova "legge Sabatini" prevista dal decreto del Fare dello scorso giugno.

Lo prevede il regolamento attuativo, firmato dal ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, e sul quale in questi giorni dovrebbe concretizzarsi il concerto del ministero dell'Economia. Il decreto, particolarmente atteso dalle imprese dei principali settori manifatturieri, è previsto dal decreto legge del Fare e occorreranno ancora alcune settimane prima che diventi operativo.

Il testo tuttavia è pronto e fornisce indicazioni interessanti su come funzioneranno i finanziamenti agevolati, per i quali è disponibile un plafond di provvista di 2,5 miliardi di euro presso Cassa depositi e prestiti.

Beneficiari
Il provvedimento si rivolge a micro, piccole e medie imprese che effettuano investimenti, anche mediante operazioni di leasing finanziario, in macchinari, impianti, beni strumentali, attrezzature nuove ad uso produttivo, e per investimenti in hardware, software e tecnologie digitali. Sono ammesse le aziende agricole e della pesca, esclusi i settori finanziario-assicurativo, l'industria carboniera, l'autotrasporto e il trasporto aereo.

Inoltre, per rispettare i vincoli Ue, alla fine dovrebbero essere esclusi aiuti direttamente connessi ai quantitativi esportati. Gli investimenti ammissibili possono riguardare strutture produttive già esistenti o da impiantare, su tutto il territorio nazionale, e devono essere avviati successivamente alla richiesta di finanziamento e conclusi entro il periodo di preammortamento o di pre-locazione di massimo 12 mesi. Non sono ammissibili singoli beni sotto i 500 euro Iva esclusa.

Entrando nel dettaglio, i finanziamenti agevolati sono concessi, entro il 31 dicembre 2016, dalle banche che aderiranno a un'apposita convenzione, e possono coprire fino al 100% dei costi ammissibili. Il contributo a carico dello Stato è pari all'ammontare complessivo degli interessi calcolati su un tasso favorevole del 2,75%, della durata di 5 anni. Le agevolazioni sono concesse in determinati limiti delle intensità di aiuto: nel caso di imprese non agricole 20% dei costi ammissibili per le piccole imprese e 10% per le medie imprese; per l'agricoltura 40% per entrambe le tipologie aziendali.

Requisiti e tempi
Per accedere al contributo, le Pmi devono essere titolari di un finanziamento deliberato da banche o da società di leasing (purché garantite a loro volta da banche); di massimo 5 anni; «non inferiore a 20mila euro e non superiore, anche se frazionato in più iniziative di acquisto, a due milioni per ciascuna impresa beneficiaria»; erogato in un'unica soluzione. Le agevolazioni sono cumulabili con altri aiuti per le medesime spese, incluse quelle in regime "de minimis", ma solo per aziende non agricole.

L'entrata in regime della nuova "legge Sabatini" appare comunque abbastanza complessa. Una volta sbloccato il decreto attuativo, servirà una convenzione tra ministero dello Sviluppo, Abi e Cdp (Cassa Depositi e Prestiti, ndp) per definire i criteri di attribuzione alle banche del plafond, i contratti tipo di finanziamento e le attività di monitoraggio. Ma il decreto non fissa una data certa per stipulare questa convenzione. Poi, in ultima istanza, sarà una circolare ministeriale a individuare il termine di effettiva operatività ai fini delle domande (si presume all'inizio del 2014). L'accesso alle agevolazioni si chiuderà con l'esaurimento delle risorse, comunicato con avviso del ministero.

Quanto alle imprese, a corredo della richiesta di finanziamento, dovranno presentare un'autodichiarazione su requisiti e investimenti. Ciascuna banca, verificata la dichiarazione, trasmette a Cdp la richiesta di disponibilità della provvista per una o più operazioni. La Cdp, entro 10 giorni, prenota il contributo statale sugli interessi e dà alla banca conferma della disponibilità.

Entro ulteriori 30 giorni la banca trasmette al ministero l'elenco dei finanziamenti deliberati. Ma non è finita qui. Il ministero dello Sviluppo ha tempo altri 30 giorni per concedere il contributo (da erogare in 5 anni in quote annuali costanti). A quel punto, l'impresa è tenuta a stipulare il finanziamento entro i due mesi successivi.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Per leggere altre notizie di Finanza agevolata in Sardegna

Per contattare Sardegna Consulenze clicca qui

SEGUICI ANCHE SU FACEBOOK!

Categoria: