Nuove imprese a tasso zero: per i giovani e le donne di tutta Italia

Nuovi incentivi alle imprese
La bozza del decreto del Fare/BIS, prevede nuovi incentivi alle imprese che investono, al posto degli aiuti all’Autoimprenditorialità. Nello specifico è prevista una nuova agevolazione denominata “Nuove imprese a tasso zero”, per i giovani e le donne di tutta Italia. Tale agevolazione non prevede più contributi a fondo perduto, ma solo finanziamenti a tasso agevolato. Il nuovo testo del decreto allo studio del Governo segnerà la fine dell'incentivo gestito da Invitalia, il cui bando, per altro, è chiuso dal 24 aprile scorso, e sebbene il decreto legge Lavoro (n.76/2013, convertito nella Legge 99/2013) lo abbia recentemente rifinanziato con 26 mln di euro per l'anno in corso, 26 mln per il 2014 e altri 28 mln di euro per il 2015. Tali fondi serviranno evidentemente a sostenere l'altra misura istituita dal D.Lgs. 185/2000 e gestita da Invitalia, ovvero l’Autoimpiego. La bozza di decreto Fare/BIS, conferma l'Autoimpiego (Titolo II del dlgs 185/2000) e le relative misure agevolative per lavoro autonomo (in forma di ditta individuale per investimenti fino a 25.823 euro), microimpresa (in forma di società di persone, per investimenti non superiori a 129.144 euro) e franchising (in forma di ditta individuale o di società, da realizzare con Franchisor accreditati con Invitalia).

La nuova agevolazione
Per quanto riguarda la nuova agevolazione, si tratta si tratta di una misura che, riscrive integralmente l'incentivo soppresso, adeguandolo a nuove esigenze.
L’agevolazione viene estesa all'intero territorio nazionale, mentre l'Autoimprenditorialità era riservata al solo Mezzogiorno e ad altre zone individuate dalla Carta degli aiuti di stato a finalità regionale 2007/13 e dal decreto del ministero del lavoro 14 marzo 1995. Scompare la quota del contributo a fondo perduto, rimane invece la forma di incentivazione attraverso il mutuo agevolato. Ai soggetti beneficiari verranno concessi mutui agevolati per gli investimenti, a tasso zero, da restituire al massimo in otto anni, sino a un massimo del 75% della spesa ammissibile a finanziamento. Mutui che, secondo la bozza di decreto, “potranno essere assistiti dalle garanzie previste dal codice civile e da privilegio speciale, acquisibili nell'ambito degli investimenti da realizzare”. Bisognerà attendere disposizioni dal Ministero per capire di quale privilegio si tratta occorrerà attendere nuove disposizioni dal ministero dello Sviluppo economico.
 
A chi è rivolta
L'agevolazione per l'Autoimprenditorialità era rivolta a imprese composte in maggioranza (di soci o capitali) da giovani tra 18 e 35 anni, e puntava a promuovere la creazione di nuove società o l'ampliamento di società esistenti. L'incentivo “Nuove imprese a tasso zero”, invece, è rivolto a nuove attività e ha una griglia più definita. Potranno accedervi le imprese costituite da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda di aiuto, di piccola dimensione, in forma societaria, a esclusione delle società cooperative, in cui la compagine societaria è composta, in maggioranza assoluta e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra 18 e 35 anni, o da donne. Dunque, a differenza dell'Autoimprenditorialità, oltre ai giovani, potranno accedere ai benefici anche le attività costituite in maggioranza da donne.

Investimento di media dimensione
La precedente agevolazione finanziava investimenti non superiori a 2,5 mln di euro. Il nuovo incentivo, invece, ha l'obiettivo di sostenere investimenti di media dimensione. In particolare potranno essere finanziate attività che prevedano investimenti non oltre 1,5 mln di euro. E se la vecchia Autoimprenditorialità definiva genericamente la produzione di beni e la fornitura di servizi come ambito di elezione, il nuovo testo dovrebbe individuare una griglia più specifica in particolare viene individuata la:
  • la produzione di beni artigianali e industriale e la fornitura di servizi a favore delle imprese appartenenti a qualsiasi settore;
  • la fornitura di servizi nella fruizione dei beni culturali, nel turismo, nella manutenzione di opere civili e industriali, nell'innovazione tecnologica e nella tutela ambientale.
Sono escluse dall'agevolazione le attività di pesca, la produzione primaria di prodotti agricoli e il comparto carboniero.

Conferme
Infine, si diceva la bozza di decreto Fare-bis conferma lo strumento esistente dell'Autoimpiego (Titolo II del dlgs 185/2000) e le relative misure agevolative per lavoro autonomo (in forma di ditta individuale per investimenti fino a 25.823 euro), microimpresa (in forma di società di persone, per investimenti non superiori a 129.144 euro) e franchising (in forma di ditta individuale o di società, da realizzare con Franchisor accreditati con Invitalia).

 
 
Categoria: